12 dicembre 2003

[Notizie di Lisa, ovvero:]

Noi che sempre navighiamo, dalle poesie dell'Anonimo Genovese

Sala Dino Campana
Compagnia Teatro della Tosse
da giovedì 11 dicembre a lunedì 22 dicembre 2003
adattamento e regia Tonino Conte
scene Emanuele Luzzati
costumi Bruno Cereseto
immagini Flavio Costantini
con Alberto Bergamini, Enrico Campanati, Pietro Fabbri, Lisa Galantini, Filippo Gambetta

[laura santini su mentelocale.it] "Di parola in parola, appoggiandosi su trenta poesie e un racconto dell'Anonimo Genovese (che scrisse tra la fine del 1200 e i primi del 1300), Tonino Conte, condotto da un misto di semplici associazioni mentali, di fatti storici, personaggi e racconti, costruisce uno spettacolo che è parodia. Un cantare stonando o in contrappunto, una continua trasposizione di testi in regime ludico con la funzione di conservare memoria di un passato lontano e allo stesso tempo di divertire. E infatti al debutto parigino - in prima europea nell'ambito della rassegna Les Italiens 2003 ideata da Maurizio Scaparro - il pubblico 'ha riso tanto', mentre i genovesi, alla prima (giovedì 11 dicembre), non sanno fino a che punto sia veramente lecito ridere della 'Storia'."


[Lisa "colta" dall'obiettivo di Tomasinelli al compleanno del suddetto mentelocale.it]
"Parlando di latino, di lingua d'oc e d'oeil - prosegue l'articolo - di antico portoghese o genovese si passa attraverso i giular e i più distinti trovador e subito si salta dentro il Trovatore di Giuseppe Verdi. Tutto è permesso in questa breve historia che è in molta parte anche resoconto della nascita della lingua volgare e della sua differenziazione regionale da cui si originarono vere e proprie lingue, oggi scomparse e trattenute in parte dai dialetti. È tutto lecito, si diceva, e allora il massimo del divertimento lo produce proprio il Trovatore di Verdi cantato in playback dagli attori con un effetto estremamente comico sull'opera in generale e su tutte le sue esagerazioni particolari delle scene, dei costumi, della recitazione e persino del bel canto.
A livello interpretativo Lisa Galantini con la sua Leonora, o dama di corte, è quella che meglio coglie e trasmette l'ironia di questo spettacolo"

[l'articolo per intero] [il sito del Teatro della Tosse]